Nel periodo delle vacanze, quando gli impegni rallentano e le giornate si fanno più distese, abbiamo la possibilità di riappropriarci del tempo con i nostri bambini. Un tempo che non necessita di grandi eventi per essere significativo, ma che trova valore nella presenza autentica, nell’ascolto e nella condivisione di momenti semplici.
Giocare insieme, leggere una storia: sono gesti che diventano occasioni preziose di relazione, in cui possiamo osservare da vicino come nostro figlio pensa, sente, si esprime.
Il gioco è un’attività “ricreativa” ma non separata dai contesti di apprendimento più strutturati, nella nostra pratica clinica quotidiana al Centro AbilMente, osserviamo come il gioco – se guidato con intenzionalità – possa trasformarsi in un potente strumento riabilitativo, capace di stimolare lo sviluppo di competenze fondamentali per la crescita del bambino.
Il gioco come leva terapeutica
Secondo svariati studi in campo neuropsicologico, il gioco rappresenta una forma di apprendimento attivo che permette al bambino di esercitare le sue funzioni cognitive in modo naturale e motivante. È attraverso il gioco che il bambino sperimenta, si autoregola, pianifica, utilizza il linguaggio e si confronta con l’altro.
Vediamo insieme come il gioco può diventare intervento, e non solo intrattenimento, in alcuni ambiti chiave della riabilitazione:
Linguaggio: giocare con le parole per costruire significato
Attraverso giochi di carte, tombole tematiche, giochi simbolici e attività narrative, si possono potenziare molteplici componenti del linguaggio:
- Lessico e semantica: giochi come “Indovina chi?”, memory lessicali o giochi di associazione visiva-parola aiutano a espandere il vocabolario.
- Pragmatica: giochi di ruolo e simulazioni favoriscono la comprensione dell’alternanza comunicativa e delle intenzioni dell’altro.
- Narrazione: attraverso il racconto di una storia creata insieme con pupazzi o immagini sequenziali, il bambino lavora sulla coerenza e sulla struttura sintattica.
Manualità: mani in gioco per imparare a controllare il mondo
Le attività ludiche con materiali di diverso tipo (costruzioni, travasi, giochi da infilare, puzzle) sono strumenti efficaci per lavorare sulla motricità fine:
- Coordinazione oculo-manuale: giochi come le piste delle biglie, costruzioni creative con i materiali che si trovano in spiaggia (conchiglie, sassolini) o sui sentieri di montagna (legnetti e pigne) permettono di migliorare la precisione dei movimenti.
- Destrezza e forza: attività come manipolare la sabbia asciutta o bagnata utilizzando diversi strumenti (palette, rastrelli, setacci formine…) favoriscono lo sviluppo della forza e della destrezza necessarie, ad esempio, per l’uso degli strumenti scolastici.
Attenzione e autoregolazione: concentrazione che nasce dal divertimento
Molti bambini con fragilità attentive faticano a mantenere il focus in contesti scolastici tradizionali, ma riescono a farlo sorprendentemente bene quando sono immersi in attività ludiche:
- Giochi di regole semplici (come “Uno”, “Simon dice”, “Dobble”) allenano il controllo inibitorio e la flessibilità cognitiva.
- Giochi di memoria (come il memory o “Trova l’intruso”) potenziano la memoria di lavoro e la capacità di selezionare informazioni rilevanti.
Funzioni esecutive e pianificazione: piccoli strateghi crescono
Attraverso giochi da tavolo che richiedono pianificazione e strategia (come “Il labirinto magico”, “Rush Hour” o “La torre degli animali”), i bambini imparano a:
- Formulare ipotesi,
- Prevedere le conseguenze delle proprie azioni,
- Organizzare i propri movimenti e pensieri in sequenze ordinate.
In conclusione
Il gioco, se scelto con cura e intenzionalità, può diventare per i genitori un alleato quotidiano nello sviluppo delle abilità dei propri figli. Non serve essere terapisti per stimolare il linguaggio, l’attenzione, la coordinazione o la capacità di pianificare: spesso basta sedersi accanto, scegliere l’attività giusta e condividere il momento con presenza e ascolto.
Attraverso il gioco, il bambino si allena a comunicare meglio, organizzare le proprie azioni, regolare le emozioni, muoversi con maggiore precisione – e lo fa divertendosi, in un clima di relazione sicura e positiva.
All’interno dei percorsi riabilitativi del Centro AbilMente, promuoviamo da sempre un’alleanza attiva con le famiglie, fornendo strategie e spunti concreti per trasformare i momenti di gioco in occasioni di crescita.
E proprio l’estate, con il suo ritmo più disteso, può essere un tempo privilegiato per sperimentare, osservare e rafforzare, giorno dopo giorno, le competenze dei bambini – attraverso un gesto tanto semplice quanto potente: giocare insieme.